È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 157 del 6 luglio scorso la legge n. 95/2024, in conversione con modificazioni del D.L. n. 60/2024, che prevede disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione.
Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione ed il PNRR ha dichiarato “con l’approvazione alla Camera il Decreto Coesione è legge dello Stato. Siamo di fronte ad un importante traguardo per il Governo e ad un segnale di cambiamento per il Paese, perché questa riforma restituisce trasparenza e responsabilità alla gestione dei fondi della coesione, recuperando i ritardi del passato e rendendo più efficaci gli investimenti della politica di coesione”.
Il Ministro ha spiegato che la riforma mira a introdurre nella politica di coesione il modello orientato ai risultati, come nel PNRR, attraverso l’individuazione dei settori prioritari strategici degli interventi e un sistema di cronoprogrammi e verifiche periodiche. Tali obiettivi miglioreranno la qualità della spesa permettendo alla politica di coesione di agire concretamente sullo sviluppo dei territori e sull’incremento della qualità della vita dei cittadini.
La riforma, condivisa con la Commissione europea, è frutto di un percorso comune anche con le Regioni, le Province e i Comuni. Il decreto ha ricevuto, infatti, il parere favorevole della Conferenza unificata (al netto del parere contrario di una sola Regione).
La legge prevede la destinazione alle Regioni del Mezzogiorno delle risorse del Fondo perequativo infrastrutturale, nonché l’incremento nella misura 40% delle risorse dei fondi pluriennali di investimento già istituti e delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti di nuova istituzione.
Il decreto-legge contiene, infine, specifiche disposizioni relative ai programmi finanziati dalle risorse della politica di coesione europea 2021-2027 di titolarità delle Amministrazioni centrali, allo scopo di:
- sostenere l’occupazione e rendere più efficiente il mercato del lavoro nelle regioni del Mezzogiorno;
- contrastare la povertà educativa e di migliorare l’offerta educativa, anche di tipo tecnico – professionale;
- favorire la mobilità, anche dall’estero, verso le aree del Mezzogiorno e di rafforzare il capitale umano dedicato allo sviluppo e al funzionamento delle infrastrutture di ricerca nelle aree del Mezzogiorno;
- sostenere la rigenerazione urbana, contrastare il disagio socio-economico e abitativo nelle aree caratterizzate da rilevanti criticità sociali ed economiche, nonché per promuovere la mobilità «green», l’inclusione e l’innovazione sociale, nei territori delle Città metropolitane;
- sostenere gli investimenti nelle aree industriali produttive ed artigianali localizzate nei comuni superiori a 5.000 abitanti ubicati nelle regioni del Sud;
- promuovere le iniziative relative ai luoghi della cultura;
- rafforzare i presidi di legalità e gli strumenti di prevenzione e il contrasto dei fenomeni criminali nelle aree del Mezzogiorno”, conclude Fitto.
L’articolo 6 del decreto-legge, nello specifico, interviene in materia di rafforzamento della capacità amministrativa, stabilisce nuove competenze del Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud per il supporto tecnico-specialistico ai soggetti e agli organismi di attuazione e coordinamento delle politiche di coesione, prevede che il Dipartimento citato possa stipulare apposite convenzioni con Eutalia. Le modifiche all’articolo 6 introdotte nel corso dell’esame al Senato incrementano le risorse per i contributi straordinari finalizzati a favorire la fusione dei comuni, autorizzano il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) ad assumere personale, prevedono l’istituzione, nell’ambito dell’Ufficio del Gabinetto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) di un Nucleo operativo in materia di valutazione delle politiche pubbliche e revisione della spesa, riformano il Testo unico degli enti locali (TUEL) per una semplificazione della gestione della liquidità volta a favorire, tra l’altro, una regolarizzazione dei tempi di pagamento dei debiti commerciali.
Eutalia sarà quindi ancor più impegnata attivamente nei processi di cambiamento che saranno avviati con il decreto-legge Coesione e nella programmazione 2021-2027 al fine di rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione, riducendo i divari territoriali.