Trasmesso al Parlamento il 7 aprile è stato approvato il 20 aprile 2022 il Documento di Economia e Finanza 2022 a Montecitorio con 412 voti a favore, e 55 contrari.
Il Documento di Economia e Finanza del 2022 definisce la cornice economica e finanziaria e gli obiettivi di finanza pubblica per il prossimo triennio. Nel documento si tiene conto del peggioramento del quadro economico dovuto all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, all’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, all’andamento dei tassi d’interesse e alla minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia. Questi fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto pubblicato nella Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.
In questo scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%. Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Sulla scorta dell’approvazione del Def, il ministero dell’Economia, guidato da Daniele Franco, sta preparando un decreto legge (dovrebbe essere approvato entro fine mese o nella prima settimana di maggio), per destinare 5-6 miliardi di euro in nuovi aiuti.
Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarà lievemente più elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sull’andamento dell’occupazione. Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà quest’anno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.
Per maggiori informazioni:
Documento di Economia e Finanza