Un’analisi della partecipazione dell’Italia ai programmi di Cooperazione Territoriale Europea, Eni e Ipa II.
Nei giorni scorsi il Dipartimento delle Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia per la Coesione Territoriale hanno pubblicato, per il terzo anno consecutivo, la Relazione CTE per il 2019.
Sulla base dei dati forniti anche dalle Amministrazioni regionali coinvolte, con il documento si è voluto dare un quadro dettagliato delle azioni e progetti avviati dal nostro Paese nel framework degli Interreg (nome originale del CTE) a 30 anni dall’inizio di questo programma del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
La Relazione è articolata in un documento principale, che analizza le scelte organizzative e gestionali ed i dati di attuazione dei Programmi CTE/ENI ed IPA II 2014-2020, ed in quattro appendici tematiche.
Appendici:
Ll’Italia e il negoziato europeo per la programmazione 2021-2027
L’efficacia della programmazione coordinata e l’opportunità offerta dalle Strategie Macro-Regionali
Complementarietà e sinergie tra l’Obiettivo CTE e gli interventi mainstream
La complementarietà della CTE con le agende territoriali, le strategie di sviluppo locale e le RIS3
Per il periodo analizzato nella Relazione, i progetti approvati a fine 2019 sono stati 1382 per un totale di risorse messa a disposizione di circa € 2.969.147.991.
Studiare Sviluppo fornisce supporto e assistenza alle istituzioni coinvolte nel coordinamento e nell’attuazione della partecipazione italiana ai Programmi dell’Obiettivo Territoriale Europea tra cui il Dipartimento per le Politiche di Coesione e l’Agenzia per la Coesione Territoriale.
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