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La ricerca per costruire il futuro: l’evento di chiusura del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020:

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15 Dicembre, 2023

Il 13 dicembre scorso, Palazzo Brancaccio a Roma ha ospitato l’evento di chiusura del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020.

Obiettivo principale del programma, la cui Autorità di Gestione è il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), è stato il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione con azioni e interventi in tutto il Mezzogiorno (Abruzzo, Molise e Sardegna, regioni in transizione e Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, regioni meno sviluppate). Eutalia ha sottoscritto convenzione con il MUR per il servizio di supporto all’AdG del PON Ricerca e Innovazione finalizzato all’attuazione del Piano di Valutazione del PON R&I  che ha visto tra le diverse attività quella di predisporre il rapporto di valutazione del programma per le annualità 2022 e 2023. Durante l’evento sono intervenuti Guido Pellegrini e Stefano Sotgiu, esperti del progetto, per esporre i principali risultati della ricerca valutativa.

Un dispositivo ambizioso che ha realizzato importanti risultati. Fra di essi, ad esempio, il supporto finanziario a 8.400 specializzandi medici, 546 ricercatori, 1.151 borse di studio per dottorato, 139 Progetti di investimento in Ricerca e Sviluppo con 1112 soggetti coinvolti fra imprese, Università, enti di ricerca, 18 progetti per infrastrutture strategiche di ricerca nelle aree tematiche individuate dalla strategia nazionale di specializzazione intelligente: Aerospazio, Agrifood, Blue Growth (economia del mare), Chimica verde, Design, Creatività e made in Italy, Energia, Fabbrica intelligente, Mobilità sostenibile, Salute, Smart, Secure and Inclusive Communities, Tecnologie per gli Ambienti di Vita, Tecnologie per il Patrimonio Culturale.

Uno degli obiettivi del PON è infatti il rafforzamento dei sistemi economici del Mezzogiorno attraverso ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione, con azioni e interventi sia sul capitale umano, sia su quello relazionale, sia sulla dotazione fisica di infrastrutturazione di ricerca del Sud.

Dopo la pandemia da Covid-19 il programma si è arricchito di un asse React-EU destinato alla spesa di risorse ingenti (1,13 milioni di euro) per il potenziamento del capitale umano con il supporto al diritto allo studio ed il finanziamento dell’acquisizione di personale nel settore medico e della ricerca nelle tematiche green. Sono state inoltre finanziate misure di emergenza per la risposta alla diffusione del contagio attraverso la produzione di supporti di protezione e la didattica a distanza. Un programma complesso e stratificato, dunque, che ha dimostrato ottime potenzialità nel sostenere l’economia della conoscenza in regioni nelle quali c’è una maggiore esigenza della spinta tecnologica allo sviluppo e di collaborazione fra sistema economico e sistema della ricerca, considerate le dimensioni ridotte delle imprese.

Il ciclo di programmazione 2021-2027 vedrà la riconferma della strategia di spinta tecnologica all’economia attraverso supporto alle infrastrutture di ricerca e ai progetti di cooperazione fra imprese, università, centri di ricerca anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari dedicati. Una scelta che, nell’ambito di uno scenario globale auspicabilmente più stabile, pare in grado di stabilizzare e consolidare i già significativi risultati ottenuti.

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