Un accordo che permetterà di ri-programmare parte delle risorse per destinarle ad interventi di rilancio post emergenza sanitaria.
Nei giorni scorsi il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, a seguito del lavoro preparatorio del Dipartimento delle Politiche di coesione, dell’Agenzia per la coesione territoriale e delle Autorità di gestione ha firmato un accordo con i ministri di gestione dei fondi europei e con le singole regioni, il cui fine è quello di massimizzare le risorse da utilizzare per l’emergenza.
I regolamenti UE 2020/460 e 2020/558, difatti, hanno introdotto margini significativi di flessibilità nell’utilizzo dei fondi strutturali così da poter mettere in campo risorse a sostengo delle azioni di contrasto efficiente dell’emergenza sanitaria, economica e sociale causata, negli scorsi mesi, dalla pandemia di Coronavirus e dal lockdown.
Il risultato delle riprogrammazione di queste risorse sono circa 10,4 miliardi di euro: dal FESR e dal FSE sono arrivati circa 5,4 miliardi a valere sui PON mentre dall’accordo con le regioni sono stati riprogrammati circa 5 miliardi a valere sui POR in quali potrebbero vedere un incremento intervenendo su alcuni programmi nazionali e regionali (tra cui quelli di Sicilia e Sardegna).
Il tutto vedrà, comunque, delle clausole di garanzia che tuteleranno la destinazione territoriale delle risorse impedendo quanto avvenuto nelle crisi precedenti, e cioè che le misure anticongiunturali fossero finanziate con risorse già destinate alle regioni meno sviluppate.
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